✔ XS - piccolissima (432 x 278)
✔ S - piccola (576 x 370)
✔ M - Media (792 x 509)
✔ L - Grande (800 x 515)
Originale
Folgaria - 26 luglio 1903
Splendida e rara cartolina scritta e firmata da Giovanni Cappelletti, proprietario dell'Albergo alla Stella D'Oro in Folgaria, indirizzata al conte Cesare Gioppi avvocato a Mantova.
Dal sito web del giornale Trentino
I Cappelletti: ieri spie, oggi albergatori
Famiglia storica di Folgaria rubarono i nomi degli agenti austriaci. Nel loro albergo sono passati anche Balbo e Montanelli
di Giorgio Dal Bosco
17 agosto 2014
Purtroppo, di quello che potrebbe essere un vero e proprio romanzo, ecco soltanto un compendio delle vicende della famiglia Cappelletti di Folgaria, autentici protagonisti della storia di questo centro.
Giovanni nel 1800, discendente dei primi “Capeleti” giunti a Folgaria quattro secoli prima, è un impresario che costruisce gli argini dell’Adige.
Una piena spazza via tutto, l’assicurazione paga, ma i soldi finiscono nelle tasche del suo socio che fugge in Argentina. Lui, dunque, fallisce ma, finanziato da un amico di Vienna, si rimette in sesto.
Dei suoi quattro figli, Basilio sarà un famoso intellettuale di Trieste e poi padre di Ugo, la più spericolata delle spie in favore dell’Italia contro l’Austria.
A Livorno Ugo fa evadere un abilissimo scassinatore di casseforti con il quale va al consolato austriaco di Zurigo. Qui gli apriranno la cassaforte prelevando la lista con nomi e cognomi delle spie italiane che lavorano per l’Austria.
Realtà e trama di un film girato per la televisione. Il fratello di Ugo, Bruno, invece, molto meno pericolosamente, è stato maestro di tennis della casa Savoia. Poi c’è Giovanni, omonimo del padre, che rimane a Folgaria,con i cavalli, quest’ultimo fa il trasportatore di materiali per la costruzione dei forti della zona, raggranellando molte corone austriache gestendo pure, con l’aiuto della moglie Giuseppina Cristofolini, l’albergo alla Stella d’Oro.
Aiutato da una comunità che, entusiasta, lo segue ovunque, Giovanni sarà il promotore di importantissime iniziative socioeconomiche di Folgaria come il consorzio che porta da Calliano l’energia elettrica, quello per l’acquedotto e molto altro ancora.
Folgaria, dunque, con queste innovazioni che nemmeno alcune città italiane possiedono si erge a centro turistico di prim’ordine anche perché, complice il suo albergo che offre acqua corrente calda e fredda nonché riscaldamento in ogni stanza, arrivano a soggiornare gerarchi fascisti, il principe di Piemonte e altri vip di tutta la penisola.
Italo Balbo, addirittura, amico di famiglia, è solito affittare per un mese l’intero albergo nel quale ospita i suoi sodali. Erminia (1895-1989) è una delle sette figlie di Giovanni: donna affascinante, gestisce da par suo l’albergo facendo innamorare molti clienti che arrivano a frotte.
Indro Montanelli è tra questi e a Erminia regala un braccialetto che, quand’era in Africa, aveva realizzato proprio per lei con le sue mani intrecciando peli d’elefante. E’ una stagione d’oro per tutta Folgaria e per la famiglia Cappelletti.
Guido (1903-1979) è l’unico figlio maschio e dunque quello che prosegue la leadership folgaretana del padre. Camicia nera, anzi nerissima, cambia il nome dell’albergo Stella D’oro in Stella d’Italia, intrattiene rapporti cordiali con i gerarchi. Ma com’è, come non è, alla fine della guerra avrà i suoi meriti e riconoscimenti per aver salvato la vita ad alcuni partigiani su malga Zonta e tre aviatori americani precipitati con l’aereo in fiamme sul Cornetto.
E’ anche un operatore turistico molto lungimirante. Alcide Degasperi, amico di famiglia, manda il suo segretario Giulio Andreotti – siamo nel 1948 – a Folgaria ad inaugurare la seconda seggiovia della storia italiana la “Francolini-Stella d’Italia” sulle cui piste si gareggia la prima edizione della 3-Tre che ha per vincitore Zeno Colò.
Guido ha sposato Andreina Gottardi (1905-2000), figlia del medico condotto di Aldeno, altro gran personaggio di quel paese, nipote del garibaldino Ergisto Bezzi. Andreina e Guido hanno due figli: Giancarlo (1942) e Giovanna.
Il campo da golf di 18 buche di Folgaria è frutto della generosità di Giovanna che molti anni fa ha fatto alla comunità di Folgaria la donazione di Maso Spilzi, un vastissimo terreno con una stupenda casa del 1400.
Ora il fratello Giancarlo è l’unico superstite maschio dei Cappelletti e con lui, celibe e senza figli, la dinastia è destinata a chiudersi. Laureato in Economia, della medesima è un pessimo conoscitore. Molto ma molto meglio è il Giancarlo, amante dell’arte e gallerista, fortunato vincitore – un milione dell’epoca - del Gambero, trasmissione radiofonica culturale condotta da Enzo Tortora.
Nel 1969 apre una galleria a Folgaria. Oggi è collaboratore di grandi firme dei critici d’arte come, ad esempio, Philippe Daverio.
E' la magia delle cartoline, ritrovare la storia di personaggi e famiglie che, questa volta grazie allo scrittore trentino Giorgio Dal bosco, riemergono dal passato con la loro vitalità dandoci modo di ricordarli e farli conoscere.